Un Idealista e altri drammi

Titolo: Un Idealista e altri drammi
Autore: Kaj Munk
Cura: Daniele De Prosperis

Collana: Riprese
Anno edizione: 2024
Pagine: 418
EAN: 9791280660442
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La purezza del cuore è volere una cosa sola. (S. Kierkegaard) – Vi ho ingannato, vi ho maltrattato e tormentato, ho dato per scontata la vostra obbedienza e ho risposto alla vostra disobbedienza con castighi e supplizi in breve, sono stato come Yahweh per voi… (Un Idealista, Atto X)
Così, all’apice della sua lucida follia, re Erode arringa la sua attonita corte, inorridita e terrorizzata dalle atrocità di cui durante il suo lungo regno il sovrano si è macchiato. Colui che siede fermamente sul trono e calca saldamente la corona sul proprio capo non è un folle omicida, almeno non solo, ma un uomo che ha scelto di conquistare il regno per potersi vendicare del popolo ebraico e del Dio di Giacobbe, ritenuti responsabili dell’esilio millenario della sua stirpe e del furto della sua legittima eredità. È il re di un popolo che detesta, il vassallo di un impero che non serve, un genio votato a una sola vocazione: il potere e il suo mantenimento. Chi però riuscisse per un momento a distogliere lo sguardo dall’orrore dei suoi delitti scoprirebbe un uomo dalle qualità eccezionali che ha impegnato ogni forza, affetto e scintilla della sua genialità a perseguire la missione di cui si è autoinvestito. Praticamente, Un Idealista.

La Parola (Ordet), capolavoro del 1925 reso poi immortale dalla trasposizione cinematografica di Carl Theodor Dreyer, ha per molto tempo messo in ombra il suo stesso autore con il resto della sua produzione. Il presente volume raccoglie una selezione dei principali drammi e atti unici del cosiddetto “Ibsen del XX secolo”, presentandoli al lettore per la prima volta in lingua italiana. A partire da Un Idealista (1923) fino a Prima di Canne (1943), sono qui ripercorse le principali tappe del teatro munkiano, che fu in grado di spaziare dal soggetto di ispirazione biblica al dramma storico medievale, passando dai copioni dedicati alla vita quotidiana dello Jutland fino al coraggioso Egli Siede al Crogiolo, aperta denuncia dei crimini antisemiti della Germania nazista. Oltre a essere uno dei più rinomati drammaturghi del suo tempo, Kaj Munk fu una delle più autorevoli voci della coscienza religiosa e politica della Danimarca, riuscendo sempre a coniugare nelle sue opere la dimensione intima ed esistenziale dei personaggi a una responsabilità collettiva e sociale. Attraverso questa sintesi fu in grado di esprimere appieno la radicale vocazione cristiana della sua vita e del suo teatro.

 

Kaj Munk (Maribo, 1898 – Silkeborg, 1944) nato in un’umile famiglia di artigiani e rimasto orfano in tenerissima età, fu allevato dagli zii materni. Indirizzato agli studi religiosi, già durante gli anni del seminario iniziò a comporre le prime opere teatrali. Divenuto pastore, esercitò per venti anni il suo ministero presso la piccola comunità di Vedersø, nello Jutland. Autore di più di settanta copioni, raggiunse negli anni Trenta l’apice del successo di pubblico e di critica e fu definito “l’Ibsen del XX secolo”. Affiancò alla scrittura teatrale una ricca produzione giornalistica, poetica e omiletica. Fu aperto oppositore dell’invasione tedesca in Danimarca e, a causa della sua vicinanza ai movimenti partigiani e dei contenuti delle sue ultime opere, dichiaratamente critici nei confronti del regime nazista, fu assassinato da anonimi sicari nella notte tra il 4 e il 5 gennaio 1944.