Lungo i Fiumi di Babilonia – Sermoni di Guerra (1940-1944)

Titolo: Lungo i Fiumi di Babilonia – Sermoni di Guerra (1940-1944)
Autore: Kaj Munk
Cura: Daniele De Prosperis

Collana: Riprese
Anno edizione: 2024
Pagine: 400
EAN: 9791280660435
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Essere cristiani significa essere in uno stato di perenne conflitto. Conflitto con Dio, con sé stessi, con il mondo. (Sermone 69) – Questi sermoni, che intendo raccogliere in un libro, non sono scritti per l’Eternità, ma per il presente. Sono destinati a svolgere un lavoro per questo istante e poi essere dimenticati. Ma dopotutto è pensiero cristiano ciò che, fatto per il presente, è altresì fatto per l’Eternità. (Sermone 42)
Questo pronunciava il pastore luterano Kaj Munk una domenica del 1941 dal pulpito della piccola parrocchia di Vedersø, comunità di poco più di settecento anime nella profonda provincia danese. Quel curato di campagna non era una figura anonima per il suo tempo, era infatti noto in tutto il Nord Europa come uno dei più affermati drammaturghi contemporanei, “l’Ibsen del XX secolo” come ebbero a chiamarlo. Oltre alla stesura di copioni teatrali, Munk si dedicò con costanza alla pubblicazione di numerosi contributi giornalistici e componimenti poetici. Nonostante ciò, non trascurò mai i suoi doveri come pastore di anime, primo tra tutti la predicazione. Il presente volume raccoglie le omelie pronunciate e pubblicate dal 1940 al 1944, secondo la selezione operata dall’Università di Aalborg e dedicata ai testi composti all’indomani dell’invasione nazista in Danimarca. In un Paese attraversato dalla guerra, piegato dalla prevaricazione militare e dalla tentazione, diffusa tra la popolazione, di chiudere entrambi gli occhi davanti alla violenza del ne- mico, Munk non volle limitare l’esercizio del suo ministero al mero commento scritturistico. Puntando il dito contro le declinazioni borghesi e sentimentali di un certo Cristianesimo, portò avanti una veemente critica alla superficialità con cui veniva vissuto il sentimento religioso, chiamando i suoi parrocchiani a prendere sul serio l’azione come dovere spirituale e facendo dei suoi sermoni una vera e propria scuola di Resistenza. Considerando inaccettabile qualsiasi forma di neutralità mascherata da pacifismo, indicò nel comandamento di Cristo la radice di un impegno politico e sociale a cui tutti i credenti sono chiamati. Munk volle in prima persona farsi testimone di tale impegno cristiano, sia come pastore che come intellettuale e soprattutto come uomo, scelta che lo condusse, i primi giorni del 1944, a un inevitabile martirio. I presenti Sermoni, per la prima volta proposti in lingua italiana, conservano oggi la stessa intensità che avevano quando furono pronunciati la prima volta da quel pulpito di Vedersø, divenuto il cuore vivo e pulsante della coscienza cristiana di tutta la Danimarca.

 

Kaj Munk (Maribo, 1898 – Silkeborg, 1944) nato in un’umile famiglia di artigiani e rimasto orfano in tenerissima età, fu allevato dagli zii materni. Indirizzato agli studi religiosi, già durante gli anni del seminario iniziò a comporre le prime opere teatrali. Divenuto pastore, esercitò per venti anni il suo ministero presso la piccola comunità di Vedersø, nello Jutland. Autore di più di settanta copioni, raggiunse negli anni Trenta l’apice del successo di pubblico e di critica e fu definito “l’Ibsen del XX secolo”. Affiancò alla scrittura teatrale una ricca produzione giornalistica, poetica e omiletica. Fu aperto oppositore dell’invasione tedesca in Danimarca e, a causa della sua vicinanza ai movimenti partigiani e dei contenuti delle sue ultime opere, dichiaratamente critici nei confronti del regime nazista, fu assassinato da anonimi sicari nella notte tra il 4 e il 5 gennaio 1944.